L’accusa è circostanziata: “L’Italia ha violato l’anonimato dei donatori di gameti nelle procedure per la fecondazione eterologa”. Lo segnala il Garante per la protezione dei dati personali, rispondendo ad una sollecitazione dell’Associazione “Luca Coscioni”. A renderlo noto sono i vertici della stessa Associazione che sostiene la libertà scientifica, Filomena Gallo e Marco Cappato in una conferenza stampa a Montecitorio, i quali riferiscono che il Garante ha accertato “la violazione da aprile a fine giugno 2015” e starebbe “valutando sanzioni amministrative da applicare”.
I due esponenti dell’Associazione “Luca Coscioni” riferiscono inoltre che l’Autorità che tutela i dati personali “ha risposto alla segnalazione che abbiamo effettuato insieme alle associazioni di pazienti sulla presunta violazione dei dati dei donatori dei gameti e dei nati, che per le leggi nel nostro Paese invece sono dati protetti”. Gallo e Cappato, sostengono inoltre che il direttore del Centro Nazionale Trapianti, avrebbe chiesto “ai centri di fecondazione e alle Regioni i dati personali sensibili in chiaro via fax dei donatori e le informazioni sui nati da eterologa, violando la stessa legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita”. Per gli esponenti dell’Associazione “Luca Coscioni” si tratta di un “fatto gravissimo che espone a seri rischi personali i donatori ed espone le famiglie ad una violazione della loro vita famigliare”. Secondo quanto si è appreso, sarebbe la prima volta che si verifica un fatto del genere. La parola ora passa al Garante per le eventuali decisioni su possibili sanzioni amministrative.
di: LuBi
fonte: intelligo.it