Molti di voi avranno più volte sentito parlare delle cellule Natural Killer. Ma di cosa si tratta precisamente?
Durante le prime fasi della gravidanza, il sistema immunitario della donna affronta grandi sfide. Una reazione sbagliata del sistema immunitario può comportare il mancato annidamento dell’embrione, o che questo sia rifiutato dopo un breve periodo.
Le cellule killer naturali (cellule NK) fanno parte dei linfociti e sono le cellule più aggressive del sistema immunitario. In quanto sottogruppo dei leucociti (globuli bianchi), sono considerati i “guardiani” del sistema immunitario umano: riconoscono le cellule infette o alterate in modo anomalo (cellule cancerose o infette da patogeni.) e le uccidono. Poiché un embrione contiene sempre materiale genetico estraneo, può essere attaccato in caso di reazione sbagliata delle cellule NK.
Quanti tipi di cellule Natural Killer esistono?
Ci sono due tipi di cellule NK: cellule uterine NK e cellule NK che sono nella circolazione sanguigna periferica. Le cellule periferiche NK sono importanti nella protezione dell’organismo contro le infezioni virali e delle cellule tumorali, mentre le uterine NK proteggono l’embrione dalle infezioni serie.
Si è scoperto che esse aiutano a nutrire il feto nelle prime settimane di gestazione, sostenendolo con la produzione di specifici fattori di crescita e inoltre, che si occupano della crescita dei vasi sanguigni nella placenta. Di conseguenza una loro secrezione insufficiente potrebbe essere responsabile di uno sviluppo fetale limitato.
La scoperta è stata compiuta da Zhigang Tian, immunologo dell’Università delle Scienze e della Tecnologia di Hefei (Cina). Tian ha ribattezzato queste cellule natural killer uterine, perché presenti soltanto nell’utero, e soltanto nelle prime fasi della gravidanza; inoltre si è potuto evidenziare che un trasferimento di tali cellule possa invertire la crescita fetale anomala durante la gravidanza.
Queste cellule sono la pleiotropina, che incoraggia lo sviluppo di vasi sanguigni, ossa, cartilagini e fibre nervose e la osteoglicina, che concorre allo sviluppo del cuore e alla crescita corretta di pelle e occhi.
Diversi studi hanno costatato che le natural killer uterine sono presenti in minori quantità nelle donne che hanno avuto ripetuti aborti spontanei, e in alte quantità in quelle che hanno portato a termine gravidanze con successo.
La speranza è che in futuro, infusioni di queste cellule (iniettate nel sangue o trasferite per via vaginale) possano aiutare le donne che hanno sofferto di aborti spontanei o che tendono ad avere feti sottopeso.
FONTI: – Rivista scientifica Immunity
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