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Dieci cose che dovresti sapere sulla riserva ovarica

Instituto Bernabeu dispone di una Unità innovativa e leader a livello internazionale che mette in atto le strategie affinché le donne possano diventare madri con i propri ovuli.

Ti spieghiamo dieci aspetti che devi conoscere sulla riserva ovarica.

  1. Le donne nascono con la totalità degli ovuli di cui disporranno per tutta la vita e non potranno generarsi altri! All’Instituto Bernabeu spiegano che “verso la nascita il loro numero scende a 2 milioni e durante l’infanzia continua a diminuire, rimanendo tra i 400.000 e i 500.000 al momento della pubertà, quando inizieranno a rilasciarsi con l’ovulazione. Fino a esaurirsi completamente intorno ai 50 anni quando la donna entra in menopausa”.

 

  1. Con un’ecografia e con delle analisi puoi conoscere la qualità e la quantità dei tuoi ovuli. La riserva ovarica è rappresenta gli ovociti contenuti nell’ovaio della donna in un determinato momento. Possiamo conoscere la qualità e la quantità degli ovociti attraverso il conteggio dei follicoli antrali che viene effettuato tramite un’ecografia, sommata al risultato dei livelli di ormone antimulleriano che si ottengono con un semplice esame del sangue.

 

  1. Quanti ovuli devono esserci perché si consideri una “riserva ovarica bassa”? La risposta ovarica è il numero di ovuli che otteniamo quando la stimolazione ovarica viene eseguita in un trattamento di FIVET (fecondazione in vitro). La diagnosi di scarsa risposta si raggiunge quando si ottengono tre o meno.

 

  1. Età: il grande nemico del nostro ovaio. Sapevi che se hai appena compiuto 40 anni, entro il tuo prossimo compleanno avrai perso circa la metà della fertilità che hai in questo momento? A partire dai 36 anni, si perde il 2% di possibilità di gravidanza al mese! che si traduce in un 24% in meno all’anno. E questa discesa diventa ancora più vertiginosa, avanzando con l’età.

 

  1. Congelamento degli ovuli per prevenire l’esaurimento della riserva ovarica. Alle donnea cui sono state diagnosticate patologie che influiscono sulla loro fertilità, come l’endometriosi o l’insufficienza ovarica, o coloro che intendono ritardare la maternità oltre i 35 anni, si consiglia di congelare gli ovuli. In questo modo potranno contare sulla capacità fertile in giovane età, perché gli ovociti crioconservati mantengono intatte le condizioni che avevano al momento del congelamento. E così avere la libertà di essere madri con i propri ovuli nel momento che si desideri.

 

  1. Farmacogenetica: il trattamento specifico per la riserva bassa. La farmacogenetica studia l’azione che i farmaci hanno sulle persone in associazione ai loro geni. Instituto Bernabeu ha sviluppato l’esame IBgen FIV che, semplicemente con un campione di saliva o sangue, identifica da una parte la patologia e dall’altra indirizza sui farmaci adeguati in conformità al profilo genetico della paziente. In modo da progettare un trattamento individualizzato il cui obiettivo è migliorare la risposta dell’ovaio al momento della sua stimolazione.

 

  1. Prevenire l’impatto sulla fertilità della menopausa precoce. L’insufficienza ovarica precoce (IOP) è una patologia ereditaria che riguarda l’esaurimento prematuro della riserva delle nostre ovaie. Per identificare le mutazioni genetiche legate a questa sindrome, è disponibile lo studio fertigenetico IBgen FOP. La cui diagnosi rende possibile risparmiare tempo e dà l’opportunità di pianificare o progettare il trattamento più appropriato, “perché prevenire è meglio che curare”.

 

  1. Più ovociti possono essere ottenuti dopo l’ovulazione. Instituto Bernabeu applica la tecnica della doppia fecondazione in vitro (DuoStim), specificatamente studiata per le pazienti con riserva ridotta e consiste nell’eseguire due stimolazioni nello stesso ciclo mestruale. È stato dimostrato che un miglioramento dei risultati della risposta ovarica globale si ottiene dopo aver effettuato i protocolli di stimolazione consecutiva.

 

  1. La frammentazione e il reintegro del tessuto ovarico per il “ringiovanimento ovarico”, è efficace? Attualmente, questo trattamento è in fase sperimentale, viene impiegato per attivare i cosiddetti “follicoli dormienti” che non possono essere riattivati ​​con farmaci ormonali stimolanti, al fine di facilitare l’attivazione della funzione ovarica.

 

  1. Plasma ricco di piastrine. Esistono strategie come l’uso di plasma ricco di piastrine (PRP)ottenuto dal sangue stesso della paziente, che viene somministrato all’ovaio, aumentando il numero di ovuli ottenuti e conseguentemente si sono segnalati casi di gravidanze spontanee e anche dopo fecondazione in vitro.

 

 

 

 

CONTATTI:

guidance@institutobernabeu.com

Telefono: +39 0415 400989

 

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