Non sempre gli ovociti di una donna attraggono spermatozoi del suo partner più di quelli di un altro uomo.
Quello che sappiamo è che all’interno dell’apparato riproduttivo maschile, gli spermatozoi hanno una capacità di movimento non sufficiente a spingerli verso l’ovulo una volta che entrano nell’apparato riproduttivo femminile. Per iniziare il loro viaggio verso l’ovocita gli spermatozoi devono essere ‘attivati’ da un ormone, il progesterone, che viene rilasciato dall’ovocita stesso. La molecola cui si attacca il progesterone è il recettore di una proteina (l’enzima ABHD2), che si trova sulla membrana esterna degli spermatozoi, sulla superficie della coda, capace di attivarsi quando gli spermatozoi si avvicinano all’ovulo. Questo processo conferisce l’energia necessaria agli spermatozoi per penetrare nella cellula dell’ovocita.
Ciò che non si sapeva è che gli ovociti selezionano attraverso dei segnali chimici gli spermatozoi da cui verranno fecondati; scoperta recente di alcuni ricercatori dell’Università di Stoccolma e dell’ Università di Manchester.
Questa incredibile scoperta mette in crisi la tradizionale visione della “corsa degli spermatozoi alla conquista dell’ovocita”.
Mediante un esperimento in laboratorio i ricercatori hanno analizzato il liquido follicolare che circonda gli ovociti durante la loro maturazione; questo liquido contiene sostanze chimiche dette chemioattrattori, che hanno lo scopo di attrarre gli spermatozoi presenti nelle vicinanze. L’obiettivo era capire se gli ovociti usassero queste sostanze per scegliere lo spermatozoo da attrarre.
Ciò che è emerso è che la selezione è molto specifica; in pratica il liquido follicolare di una donna era più abile nell’attrarre lo sperma di un uomo piuttosto che quello di un altro..Ma la scoperta sorprendente è che non sempre gli ovociti di una donna attraggono spermatozoi del suo partner più di quelli di un altro uomo.
Questa scoperta è davvero nuova nella scienza della fertilità umana : Daniel Brison , direttore scientifico del Dipartimento di medicina della riproduzione del Saint Marys’ Hospital di Manchester e autore principale della ricerca, ha ribadito che lo studio sul modo in cui gli ovuli e spermatozoi interagiscono potrà far procedere ancora di più i trattamenti per la fecondazione assistita e potrebbe addirittura individuare le cause d’infertilità finora ancora senza spiegazione in alcune coppie.
Fonti : LE SCIENZE – POPULAR SCIENCE