Nonostante stia crescendo il ricorso alla fecondazione eterologa, in Italia, per le coppie ci sono ancora molti ostacoli a causa della presenza di meno di dieci centri pubblici che ne permettono l’accesso e fra questi solo la ASL ROMA 1 in tutto il centro-sud. Si è registrata una grande richiesta, anche da coppie che provengono da fuori Regione, nonostante il ticket per effettuarla sia di circa 4000 euro, mentre nelle cliniche private è più del doppio.
A scoraggiare i centri pubblici è soprattutto la burocrazia per ottenere le varie autorizzazioni. Ci sono già voluti 2 anni per poter superare la prima difficoltà nell’individuare la procedura che permettesse l’approvvigionamento dei gameti, provenienti da banche estere a causa della mancanza di donatori in Italia, poi in più si è aggiunto l’ostacolo della tariffazione perché i LEA ministeriali non danno indicazioni sull’argomento.
Al 2017: “Tutte le Regioni denunziano una grande difficoltà a giustificare, alle coppie che chiedono la applicazione dei LEA nell’ambito della PMA, che la mancata approvazione e pubblicazione delle relative tariffe, rende impossibile l’applicazione reale dei suddetti LEA. La maggioranza delle Regioni italiane riconosce le prestazioni di PMA quali LEA avendo adottato un proprio tariffario regionale in attesa che il Ministero della Salute provveda a determinare le tariffe massime nazionali in materia.”